Sant'Anna di Vinadio

Il Santuario più alto d'Europa

In un angolo delle Alpi Marittime situato alla testata del Vallone laterale dell’Orgials, in Valle Stura, al centro di un splendido ambiente naturale di alta montagna, si staglia il complesso del Santuario di Sant’Anna, che con i suoi 2.035 metri di altezza detiene il primato del più alto Santuario d’Europa.

Il Santuario è partenza di numerose escursione e trekking di ogni tipo e difficoltà. Sorge inoltre a pochissimi chilometri dal Colle della Lombarda, valico transfrontaliero tra i più importanti e battuti delle provincia, che in periodo estivo permette di raggiungere la francese Vallée della Tinèe e Nizza.

Oggigiorno, alle spalle del Santuario, in un’ex caserma militare, sorgono la Casa di San Gioachino, foresteria con camere e due sale ristorante, oltre al rifugio/ostello San Giuseppe – posto tappa GTA. Di fianco al santuario è operativo, sempre durante i mesi estivi, un bar-tavola calda.

Il luogo è da secoli meta di pellegrinaggio di migliaia di fedeli: al giorno d’oggi molti di loro lo effettuano in notturna, partendo da Cuneo, capoluogo dell’omonima provincia, mentre altri decidono di effettuare la parte finale del pellegrinaggio (sempre di notte), con partenza dalla frazione Pratolungo, nel comune di Vinadio. In questa borgata si trova anche un posto tappa per i pellegrini, voluto e nato grazie all’operato dell’associazione “Il Cammino di Sant’Anna” che dal 2007 mantiene il tratto sentieristico da Pratolungo al santuario e offre servizio di ristoro e riposo proprio di fronte al Posto Tappa.

UN PO’ DI STORIA

Il primo documento storico a citare una chiesa nel vallone dell’Orgials è un atto di intesa sui confini di Vinadio e Isola, redatto il 23 settembre 1307, che nomina “l’ospizio di S. Maria di Brasca”, piccola cappella con locali per l’ospitalità di viandanti e pellegrini. Tra l’XI e il XIII secolo in prossimità di molti passi alpini erano infatti sorte chiese/ospizi in cui risiedevano eremiti la cui funzione era assistere i viandanti: tra queste vi era la chiesa di Sant’Anna.

Nel Quattrocento si diffuse la leggenda secondo cui Sant’Anna sarebbe apparsa alla pastorella Anna Bagnis sul masso, oggi detto “Rocca dell’apparizione” per indicarle il luogo in cui costruire un santuario. Nel 1443 appare il primo documento inerente alla chiesa con il cambio di intitolazione a Sant’Anna. Nel frattempo compare una nuova figura, quella del randiere: un custode che risiedeva nel Santuario tutto l’anno. Tra i suoi compiti spiccavano il dover curare gli edifici, somministrare vitto e alloggio ai viandanti e suonare la campana come richiamo in caso di tormenta e nebbia.

Nel 1619 la cattedrale di Apt, prima chiesa in Europa dedicata a Sant’Anna, dona al Santuario una piccola parte della reliquia della Santa, che nel 1722 verrà collocata nel braccio d’argento che ancora si venera. Nel 1681 viene inaugurata la nuova chiesa con il pavimento in salita. Qualche decennio più tardi sorgono il primo caseggiato del randiere, la stalla, il fienile, il solaio e successivamente nuovi edifici per ospitare i pellegrini. Oggi, nella navata centrale si trova attualmente il braccio – reliquiario seicentesco della Santa.

Dal 1793 al 1796 la zona fu fortemente militarizzata con la costruzione di numerose caserme.

Nel 1836 fu eretto, circa a metà vallone, l’edificio noto come Baraccone: un ricovero per viandanti e pellegrini, poi sede di colonie estive (luogo in cui ancora oggi sorge una fontana, considerata tappa fissa dei pellegrini durante la salita al Santuario). A metà del XIX secolo fu realizzato l’edificio parallelo alla Chiesa.

La facciata e il campanile furono completati nel 1881. La strada carrozzabile venne costruita a partire dal 1924 per scopi militari, assieme ad una teleferica che collegava Pratolungo al Colle della Lombarda.

Dopo le guerre mondiali gli edifici vennero ristrutturati.

Oggi, il Santuario è aperto nel periodo estivo e ha il momento di maggiore affluenza il 26 luglio, quando si celebra la festa dedicata alla Santa.

IL PILONE DEI QUIAPERET

Sulla strada per il Santuario sorge un’edicola del 1917 contenente una statua di Sant’Anna, poichè da questo punto chi sale inizia ad intravedere il santuario. La tradizione vuole che ogni pellegrino eriga un “ometto” di “quiap“, ciottoli, detto appunto “quiaperèt“, con tante pietre quante sono le volte in cui ha visitato il Santuario, come buon augurio per il prossimo ritorno.

CURIOSITA’ – Il Cammino di Sant’Anna

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